Alimentazione e Alzheimer

Qual è la corretta alimentazione per un malato di Alzheimer

Che cos’è l’Alzheimer?

Il morbo di Alzheimer è la più comune causa di demenza, di cui rappresenta il 50% dei casi in soggetti anziani. Tale patologia comporta il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione.

A cento anni dalla sua scoperta, grazie ad uno scienziato tedesco chiamato Alois Alzheimer, ancora non se ne conoscono chiaramente le cause. Attualmente la maggior parte degli scienziati ritiene non si tratti di un’unica origine, ma di una malattia multifattoriale.

Anche se il principale fattore di rischio è l’età, l’Alzheimer non è l’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento, ma una malattia vera e propria con caratteristiche cliniche specifiche che richiedono specifici interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi.

Alimentazione e malattia di Alzheimer

La sola alimentazione non può evitarne la comparsa, in quanto si tratta di una patologia multifattoriale, ma al fine di prevenire il decadimento cognitivo e preservare le funzioni del cervello, è utile seguire alcune indicazioni nutrizionali e comportamentali quali:

  • Assumere giornalmente e in abbondanti quantità cibi di origine vegetale come verdura, legumi, frutta, cereali integrali.
  • Assumere giornalmente adeguate quantità di vitamina E, potente antiossidante, ad esempio attraverso il consumo di una piccola porzione di noci, mandorle, nocciole o altri semi oleaginosi, 3/5 cucchiaini di olio extravergine di oliva.
  • Assumere giornalmente adeguate quantità di vitamina B12 ad esempio attraverso latte e derivati, Grana Padano, uova, carne e pesce.
  • Evitare il più possibile l’assunzione di latticini, carne rossa, cibi precotti, cibi salati, zuccheri e grassi saturi di origine animale.
  • Si consiglia di fare bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno. L’acqua, specie se minerale, è la migliore bevanda, ma possono essere assunti altri liquidi come tè, caffè d’orzo, succhi di frutta, spremute, brodi.
  • Svolgere regolare attività fisica ogni settimana.
  • Mantenere la mente allenata dedicandosi a giochi di ragionamento come cruciverba, Sudoku e testi per imparare.

Come favorire i pasti in un malato di Alzheimer

Può succedere che il paziente con Alzheimer si dimentichi di mangiare o mangi più volte al giorno perché non si ricorda quando l’ha fatto la volta precedente, è quindi indispensabile aiutare il malato a mantenere una dieta sana.

Ecco alcuni consigli:

  1. Condividere con il malato il momento del pasto ogni volta possibile diminuirà il senso di isolamento nel quale la malattia tende a trascinarlo. Se è lento a mangiare non va aiutato e soprattutto non va imboccato: non va mai dato un aiuto maggiore del necessario perché le abilità non utilizzate diventano inevitabilmente abilità perse.
  2. I malati di Alzheimer non riconoscono il bianco, quindi occorre scegliere differenti colori di piatti, bicchieri e posate e in contrasto rispetto alla superficie del tavolo. Oltre a ciò è bene lasciare degli spazi tra un oggetto e l’altro e disporre la tavola nel modo più ordinato possibile.
  3. Avendo i malati di Alzheimer difficoltà ad usare le posate è meglio tagliare il cibo per consentirgli di mangiare in autonomia
  4. Prima o poi la malattia causerà delle difficoltà sia nell’assunzione del cibo che nella deglutizione, che diventerà via via più difficoltosa, fino all’insorgenza della disfagia, ossia difficoltà a deglutire cibi liquidi o solidi. Saranno quindi indispensabili budini e frullati.
  5. Associare la musica ai pasti può favorire la riattivazione delle funzioni cognitive dei malati e a risvegliare la memoria affettiva del cibo.

I benefici della dieta mediterranea nei malati di Alzheimer

La dieta mediterranea oltre a ridurre i rischi cardio-vascolari è fortemente consigliata nei soggetti con Alzheimer in quanto produce i seguenti effetti benefici:

  • rallenta il declino cognitivo negli anziani;
  • riduce il rischio di declino cognitivo lieve (MCI), quale fase intermedia tra quello fisiologico e la demenza di Alzheimer;
  • riduce il rischio che il declino cognitivo lieve (MCI) sfoci nel morbo di Alzheimer propriamente detto.

Anche se non è ben chiaro quali siano i meccanismi preventivi della dieta mediterranea verso il morbo di Alzheimer, tuttavia, è possibile che le giuste scelte alimentari favoriscano la moderazione dei trigliceridi e del colesterolo nel sangue, oltre che il mantenimento della glicemia e dell’insulinemia nei giusti limiti di normalità.