Artrite psoriasica e alimentazione

Alimentazione consigliata in caso di artrite psoriasica

Cos’è la psoriasi e l’artrite psoriasica?

La psoriasi è una malattia autoimmune che tende a cronicizzare e causare delle chiazze sulla pelle del soggetto.

Colpisce circa l’1% della popolazione (600.000 persone solo in Italia – 14 milioni di persone in Europa) e circa 125 milioni di persone nel mondo. Non è né infettiva né contagiosa, è una malattia cosiddetta “cronico recidivante“ ovvero si manifesta con delle lesioni squamose in diverse parti del corpo come cuoio capelluto, gomiti, gambe, braccia, ginocchia.

L’artrite psoriasica colpisce circa il 30-40% delle persone che soffrono di psoriasi. L’artrite psoriasica è una spondiloartropatia, si tratta di un’artrite infiammatoria cronica che può colpire la cute o le unghie.

Al momento non esiste una cura né per la psoriasi né per l’artrite psoriasica, ma è possibile seguire trattamenti con specifici farmaci antireumatici ed essere tenuta sotto controllo con la dieta e con l’alimentazione.

Sintomi dell’artrite psoriasica

Il decorso della patologia ha inizio a livello dei fasci che collegano le articolazioni, ma a causa di complicazioni può colpire tutte le articolazioni del corpo. In maggior misura le zone interessate sono quelle di mani e piedi ed in alcuni casi può manifestarsi senza desquamazione. Perché in un paziente affetto da psoriasi si manifesti l’artrite psoriasica possono passare anche 10 anni.

I sintomi iniziano lentamente per poi peggiorare ed essere classificati in 4 diverse categorie:

  • Artrite psoriasica asimmetrica – Il 60% dei pazienti ne è affetto. Colpisce di norma cinque articolazioni che possono essere grandi (ginocchio) o piccole (mani e piedi). Il paziente presenta spesso infiammazione articolare anche ai legamenti.
  • Artrite psoriasica simmetrica – Solo il 15-20% dei pazienti ne è colpito. Caratterizzata da maggior coinvolgimento articolare, colpendo prevalentemente mani, piedi e polsi.
  • Artrite psoriasica “spondilitica“ – Colpisce solo 1 paziente su 10. Coinvolge la colonna vertebrale e le articolazioni sacro-iliache.
  • Artrite psoriasica mutilante – È la forma a più bassa incidenza, l’1% dei pazienti affetti da artrite psoriasica presenta questa grave forma. Piedi e mani risultano deformati e i pazienti presentano difficoltà anche a deambulare o a svolgere le più semplici azioni quotidiane.

Alimentazione e artrite psoriasica

Una condizione di obesità è legata a una maggiore incidenza di psoriasi, una maggiore severità della malattia e una minore risposta ai trattamenti terapeutici. La ragione è che le cellule adipose secernono delle sostanze chiamate citochine, particolari proteine che possono portare all’infiammazione.

In caso di sovrappeso o obesità associate a psoriasi, la perdita di peso a seguito di diete ipocaloriche comporta un miglioramento clinico della malattia cutanea, come fattore singolo o in associazione ai più comuni trattamenti terapeutici come farmaci biologici, trattamenti topici e fototerapia.

L’obesità può persino ridurre l’efficacia dei farmaci e delle terapie, inoltre è stato provato che alla perdita di peso corrisponde il miglioramento della psoriasi e della eventuale artrite psoriasica.

Per tenere sotto controllo sia la psoriasi che l’artrite psoriasica, è importante mantenere un peso forma e non avere un indice di massa corporea eccessivo.

Cosa è possibile mangiare?

Si consiglia di prediligere il consumo di frutta e verdura e l’assunzione di cereali integrali e legumi. È importante inoltre consumare carni bianche e magre e pesce ed evitare cibi ad alto contenuto di grassi saturi e di grassi idrogenati.

Sono molto utili gli alimenti poveri di grassi saturi e ricchi di acidi grassi insaturi e di acidi grassi essenziali. Per contrastare l’artrite psoriasica è meglio evitare gli zuccheri raffinati e gli alimenti industriali e molto elaborati.

Aumentare l’assunzione delle molecole antinfiammatorie tramite la dieta può aiutare a controllare l’infiammazione cronica anche dell’artrite psoriasica.

Alcuni cibi sembrano avere un effetto decisivo quali:

  • ananas;
  • ciliegie;
  • uva rossa;
  • cereali integrali;
  • legumi;
  • semi e frutti oleosi che contengono acido linoleico;
  • carni bianche;
  • pesce azzurro.

In merito a quest’ultimo, le sardine, lo sgombro, le aringhe e il merluzzo, in particolare, sono ricchi di Omega-3, noti per modulare l’infiammazione e contribuire a prevenire diverse malattie croniche.

In caso di carenza di questi nutrienti è possibile fare uso di integratori, ma prima di assumerli consigliamo di consultare il medico. Gli integratori che possono aiutare contro i sintomi dell’artrite psoriasica sono:

  • Omega 3 e 6;
  • Vitamina D;
  • Selenio;
  • Curcuma
  • Metilsulfonilmetano;
  • Vitamina B12;
  • Acido alfa lipoico (ALA): potente antiossidante, contrasta i radicali liberi ed ha anche la capacità di rigenerare altri antiossidanti, come Vitamine C ed E e glutatione.
  • Boswellia: l’acido boswellico è il principio attivo della boswellia, antinfiammatorio naturale, privo degli effetti collaterali dei farmaci. Aiuta a ridurre il gonfiore articolare, ripristina e migliora l’irrorazione sanguigna nelle articolazioni infiammate e allevia il dolore.
  • Glucosamina solfato, costituente della struttura della cartilagine che ha lo scopo di contrastare la perdita di ulteriore cartilagine a livello delle articolazioni colpite da infiammazione;
  • Condroitina (sostanza endogena, prodotta normalmente dalle cellule cartilaginee che permette loro di sopportare lo stress meccanico e le sollecitazioni. Pertanto un’attenta integrazione potrebbe contrastare la riduzione della cartilagine)

Cosa NON dobbiamo mangiare?

In caso di psoriasi e artrite psoriasica gli alimenti che vanno evitati sono le carni rosse e quelle grasse, gli zuccheri raffinati, gli zuccheri semplici aggiunti e gli alimenti trasformati e molto elaborati come:

  • frumento;
  • alcuni tipi di frutta come cachi, anguria, mele, pere, pesche e mango;
  • alcune verdure quali carciofi, broccoli, cavolfiori e funghi;
  • latte e latticini;
  • dolcificanti;
  • zuccheri;
  • grassi animali;
  • carni rosse;
  • carne/pesce conservati;
  • fritti;
  • sale raffinato;
  • insaccati;
  • dolciumi.

L’alcol e il fumo andrebbero eliminati del tutto.

Glutine si o glutine no?

Il glutine è il responsabile della celiachia – una patologia che colpisce l’1% della popolazione – ed è il principale complesso proteico contenuto nel frumento.

La psoriasi è associata a un rischio maggiore nei confronti di diverse malattie autoimmuni, tra cui la celiachia. Infatti i pazienti che soffrono di artrite psoriasica hanno spesso anche sintomi intestinali, pur non essendo celiaci. Si è visto che una dieta gluten free provoca effetti positivi sia all’apparato gastrointestinale che all’apparato osteoarticolare.

Quindi è sconsigliato l’uso di cereali contenenti glutine perché anche se il paziente non è celiaco in alcuni soggetti predisposti il glutine potrebbe scatenare comunque una risposta immunitaria che provoca il peggioramento dei sintomi infiammatori e intestinali.

Invece di ricorrere ad alimenti industriali “gluten free” è sempre meglio prediligere gli pseudocereali (quinoa, amaranto, grano saraceno) o altri cereali senza glutine (riso, mais, sorgo, miglio).