differenze intolleranze e allergie

Qual è la differenza tra intolleranze ed allergie alimentari?

Ad oggi non c’è accordo nella comunità scientifica riguardo ad una definizione chiara e concisa che metta in luce le differenze tra queste due patologie. Una delle definizioni più utilizzate afferma che:

“le intolleranze sono reazioni anomale dell’organismo ad una sostanza estranea non mediate dal sistema immunitario mentre le allergie sono reazioni anomale del sistema immunitario che si esprimono con la produzione di IgE”.

Tale definizione è ormai obsoleta in quanto è stato dimostrato che anche nelle intolleranze interviene il sistema immunitario ma con una reazione più lieve rispetto alle allergie. Possiamo però discriminarle in base alla comparsa dei sintomi che nelle allergie si manifestano immediatamente mentre nelle intolleranze si verificano anche a distanza di giorni dall’ingestione di determinati alimenti.

Le uniche intolleranze realmente esistenti: glutine e lattosio

Non ci stancheremo mai di ripeterlo ma attualmente le uniche intolleranze riconosciute come reali sono quelle a glutine e lattosio, il resto sono solo truffe online, come approfondiremo qualche paragrafo più in basso.

Il lattosio è il principale zucchero del latte prodotto dai mammiferi ed è contenuto oltre che nel latte anche nei suoi derivati (formaggi e yogurt) e in prodotti a base di siero di latte. Nell’intestino viene scisso per essere digerito in glucosio e galattosio ad opera di un enzima, la lattasi. Una persona è intollerante al lattosio quando il suo organismo non produce una quantità sufficiente di enzima lattasi.

Il glutine è un complesso proteico presente nella maggior parte dei cereali dell’alimentazione umana come frumento, farro, segale e orzo. La celiachia è una condizione di malassorbimento intestinale causata da un’intolleranza permanente al glutine. In questo caso una persona è intollerante al glutine quando il suo organismo riconosce come estraneo l’enzima transglutaminasi, coinvolto nel metabolismo delle prolamine del glutine.

Come si diagnosticano le allergie?

Esistono tre metodi per individuare un’allergia.

Test cutanei (scratch test o prick test)

Nel corso dello scratch test il medico posizionerà un estratto dell’alimento sulla pelle dell’avambraccio. Poi graffierà la pelle con un ago e controllerà se la zona si gonfia o arrossa: gli eventuali gonfiori e rossori sono sintomo di una reazione allergica locale.

Il prick test viene eseguito inserendo un ago sottopelle nell’avambraccio e iniettando una piccolissima quantità di estratto. La positività dello scratch test o del prick test indica che il sistema immunitario si è attivato con il rilascio delle immunoglobuline IgE, specifiche per l’alimento che è stato testato. I test cutanei sono veloci, semplici e relativamente sicuri. La negatività non esclude un’allergia, così come la positività indica solo una sensibilizzazione all’allergene che potrebbe anche non avere un legame con i sintomi manifestati dal paziente. Di qui l’importanza di una corretta interpretazione del test da parte di un medico specialista esperto.

Dosaggio IgE nel sangue

Con un semplice prelievo di sangue si andranno a dosare gli anticorpi IgE per gli alimenti verso cui vi è il sospetto di allergia e/o particolari componenti molecolari dell’alimento incriminato. Anche in questo caso la negatività ai test non esclude un’allergia e la positività può indicare solo una sensibilizzazione nei confronti dell’alimento.

Test di provocazione orale

Di norma si esegue quando il Prick test e il dosaggio delle IgE non sono stati sufficienti per diagnosticare una allergia. Prevede la somministrazione dell’alimento sospetto a dosi crescenti al fine di verificare la comparsa di sintomi successivi all’assunzione. Il test deve essere eseguito sotto stretta sorveglianza medica perché potrebbe causare anche reazioni gravi, come lo shock anafilattico.

Come si diagnosticano le intolleranze?

Per diagnosticare queste patologie si può ricorrere ad un semplicissimo test del DNA per cui è necessario solamente un campione di saliva.

Nell’intolleranza al lattosio verrà analizzato il DNA per capire se il soggetto in esame possiede varianti genetiche associate a bassa produzione di enzima lattasi.

Nell’intolleranza al glutine invece, verrà esaminata la presenza degli alleli HLA indicatori della predisposizione alla malattia celiaca. L’esito negativo di questo test (ovvero l’assenza delle varianti HLA nel DNA del paziente) esclude la comparsa della malattia durante tutta la vita. Per l’intolleranza al glutine è anche disponibile una variante più economica del DNA ovvero un autotest da fare a casa con una singola goccia di sangue, il risultato sarà disponibile in pochi minuti. Se questo primo screening genetico della celiachia dovesse risultare positivo significherà che il soggetto è predisposto alla patologia, ma se essa si manifesterà dipende da molti altri fattori ed è necessario approfondire con esami più invasivi in ospedale.

Attenzione alle truffe online sulle intolleranze alimentari

In questo clima d’incertezza del mondo scientifico riguardo i disturbi alimentari è molto facile per i non addetti ai lavori incappare in qualche test fasullo e senza alcuna valenza scientifica.

Tale problematica si presenta soprattutto con le intolleranze, in quanto la sintomatologia è molto vaga e i guru e finti esperti del web riescono a convincere l’utente a fare “il test su 1598 alimenti per scoprire l’origine di tutti i mali…e purtroppo, quando una persona soffre è disposta a tutto per trovare quanto prima la soluzione ai suoi problemi.

Come DNA Express ci teniamo ad informare l’utente elencando tutti quegli “esami” ancora in commercio ma che non hanno alcun valore scientifico:

  • dosaggio IGg4;
  • test citotossico;
  • alcat test;
  • test elettrici (vegantest, elettroagopuntura di Voll, bioscreening, biostrengt test, sarm test, moratest);
  • test kinesiologico;
  • dria test;
  • analisi del capello iridologia;
  • biorisonanza;
  • pulse test;
  • riflesso cardiaco auricolare.