colore degli occhi da cosa dipende

Da cosa dipende il colore degli occhi

Il colore degli occhi è una tratto che dipende da più geni ed è determinato principalmente dalla quantità di melanina e dal tipo di pigmento dell’iride.

Negli esseri umani sono tre i geni associati al colore degli occhi attualmente conosciuti: EYCL1 (sul cromosoma 19 per i colori verde/blu), EYCL2 (sul cromosoma 15 per il colore marrone), e EYCL3 (sul cromosoma 15 per i colori marrone/blu). 

Il colore degli occhi può subire leggere variazioni nel corso della vita che dipendono da diversi fattori come per esempio sbalzi ormonali (prima infanzia, pubertà, maternità) o in seguito ad alcuni traumi. 

Mio figlio avrà gli occhi blu, verdi o marroni?

Il colore degli occhi umani dipende dalla pigmentazione dell’iride che a sua volta dipende:

  • dalla melanina contenuta nel tessuto epiteliale dell’iride
  • dalla melanina contenuta nello stroma dell’iride
  • dalla densità cellulare dello stroma dell’iride.

Negli occhi azzurri la melanina è depositata nello strato più profondo degli occhi, in quelli scuri su quello più superficiale, in quelli verdi la melanina si deposita invece in piccola quantità sia sullo strato anteriore, sia su quello posteriore.

Gli occhi scuri sono quelli più diffusi in tutto il mondo, tanto che in alcune popolazioni sono gli unici osservabili.

Un gruppo di ricerca dell’Università di Copenhagen, afferma che in origine avevamo tutti gli occhi castani ma tra 6.000 e 10.000 anni fa avvenne una mutazione nel gene OCA2 (EYCL2) che si diffuse dando origine a tutta la popolazione con l’iride di colore blu.

Una mutazione a carico di questo gene è stata infatti in grado di spegnere il gene OCA2, inibendo la produzione di pigmento marrone di melanina. Si pensa che questa mutazione si sia verificata per la prima volta quando gli esseri umani hanno iniziato a migrare dall’Africa all’Europa. L’identità della prima persona con gli occhi azzurri non è stata ancora stabilita con certezza, anche se le ipotesi finora sembrano convergere su un uomo vissuto nel nord della Spagna circa 7 mila anni fa.

La fisica del colore degli occhi

La percezione del colore dell’iride può variare a seconda della luce e della tonalità cromatica dell’ambiente circostante; da notare che in scarse condizioni di luce, la pupilla si dilata e la sua colorazione nera può nascondere e/o prevalere sul colore degli occhi.

Il colore base degli occhi dovrebbe essere l’azzurro poiché i raggi luminosi, quando colpiscono l’occhio, vengono diffusi in maniera inversamente proporzionale alla loro lunghezza d’onda. Dato che le radiazioni nella gamma dei blu, in virtù della loro bassa lunghezza d’onda, possiedono un elevata diffusibilità, l’occhio ha come colore base tutte le gradazioni dell’azzurro.

L’eccezione dell’eterocromia

Quando si ha una quantità di melanina diversa all’interno dell’iride dei due occhi si può verificare il caso dell’eterocromia. L’eterocromia è visibile in alcuni casi anche all’interno di una sola iride, se le singole cellule producono quantità differenti di pigmento. Questo fenomeno deriva dal fatto che gli esseri umani sono originati da una singola cellula con il suo patrimonio genetico. Tuttavia, se una variazione di produzione di melanina colpisce una cellula che originerà le cellule dell’iride di un occhio, ma non le cellule dell’altro occhio, le due iridi saranno eterocromatiche.

Bisogna fare attenzione a non confondere l’eterocromia con l’anisocoria che consiste, invece, in una differente dimensione tra le due pupille legata ad una dilatazione anormale di uno sfintere pupillare rispetto all’altro, per esempio in seguito ad un trauma come un pugno in faccia come successe al cantante David Bowie.