Cos’è il diabete?
Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio per un deficit della quantità e nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas.
Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalarsi superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia.
Quanti tipi di diabete esistono?
Secondo stime attuali, si contano nel mondo circa 415 milioni di soggetti affetti da diabete, un numero destinato ad aumentare fino a raggiungere i 650 milioni nel 2040. In Italia sono oltre 4 milioni le persone affette da diabete, pari a circa il 7% dell’intera popolazione.
Questa la classificazione:
- Diabete mellito di tipo 1. Malattia autoimmune in cui il malfunzionamento del sistema immunitario riconosce come estranee le cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans e le elimina.
- Diabete mellito di tipo 2. Comprende tutte le forme di diabete dovute a un deficit di secrezione dell’insulina da parte del pancreas e le forme in cui vi è una resistenza dei tessuti dell’organismo all’azione dell’insulina (insulino-resistenza).
- Il diabete gestazionale. Comprende le forme di diabete secondarie allo stato di gravidanza ed è un fenomeno generalmente transitorio.
Le tipologie “diabete di tipo 1” e “diabete di tipo 2” includono anche le forme diabetiche associate a: infezioni virali (es: rosolia, citomegalovirus), sindromi genetiche (sindrome di Down, sindrome di Klinefelter, sindrome di Turner, atassia di Friedreich, sindrome di Laurence-Moon, distrofia miotonica, sindrome di Prader-Willi, corea di Huntington ecc.) e difetti genetici di stampo ereditario a carico delle cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans (conosciuti come MODY, ossia Maturity Onset Diabetes of the Young).
Diabete ereditario: cosa c’è di vero?
È importante fare chiarezza: non si eredita il diabete, ma la predisposizione genetica ad ammalarsi. L’eredità dei propri genitori non è sufficiente da sola a far comparire la patologia.
Occorre che siano presenti contemporaneamente altre circostanze perché la predisposizione genetica favorisca lo sviluppo della malattia. I fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo del diabete sono: diete troppo ricche di zuccheri semplici, l’obesità, la sedentarietà, l’ipertensione, l’eccesso di grassi nel sangue, l’avanzare dell’età. Analogamente, alcune etnie (come per esempio neri, ispanici, indiani americani e asiatici-americani), proprio per uno specifico assetto genetico, sono più propense a sviluppare il diabete.
Il test del DNA per il diabete di tipo 1 e 2
La scienza ha fatto passi da gigante nello sviluppare tecniche sempre più specifiche per diagnosticare la predisposizione genetica al diabete tramite analisi del DNA.
Il test è semplicissimo da fare, servirà un po’ di saliva da prelevare con apposito kit (un cotton fioc allungato per intenderci). Da questo campione verrà estratto il DNA ed analizzato alla ricerca delle varianti associate alla predisposizione genetica al diabete.
Il risultato viene fornito in 3 settimane per e-mail ed il costo di 250€ comprende anche la predisposizione genetica ad altre 32 malattie come la celiachia, l’Alzheimer, la calvizie e tante altre.
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