Cosa sono le malattie autoimmuni?
Le malattie autoimmuni sono patologie particolari, che insorgono a seguito di un malfunzionamento del sistema immunitario. In un individuo con una malattia autoimmune, infatti, le cellule costituenti il sistema immunitario, aggrediscono l’organismo che dovrebbero invece difendere da patogeni e altre minacce presenti nell’ambiente esterno.
Un fenomeno analogo, forse più conosciuto, che aiuta a capire meglio questo meccanismo è il rigetto dell’organo trapiantato. Infatti, in tali circostanze, il sistema immunitario non riconosce la nuova parte e si attiva per aggredirla e distruggerla.
A che età si manifestano?
Tutte le malattie immunologiche, sono più frequenti nel sesso femminile: tendono a colpire maggiormente le donne in età fertile. Questo fa supporre che, oltre a una predisposizione genetica, nella genesi di queste patologie giochino un ruolo importante anche fattori ormonali.
Da cosa è scatenata la malattia autoimmune?
Ancora non si conoscono con esattezza le cause. Tra le varie ipotesi più probabili, abbiamo l’esistenza di una predisposizione genetica o fattori scatenanti come agenti chimici, virus, batteri o raggi UV. La teoria genetica, è suffragata dall’osservazione che, tra fratelli gemelli, se uno dei due è colpito da malattia autoimmune, anche l’altro si può ammalare nel 20% dei casi.
Le cause genetiche delle malattie autoimmuni
Ci sono tre gruppi principali di geni che potrebbero essere coinvolti nello sviluppo di malattie autoimmuni. Questi geni sono associati ai linfociti T, in particolare al complesso maggiore di istocompatibilità (MHC).
Nel corso degli anni, diversi ricercatori hanno fornito prove sufficienti a pensare che le variazioni negli aplotipi della classe II dell’MHC fossero associati con determinate malattie autoimmuni.
Tra questi abbiamo i geni:
- HLA DR2 è associato con il lupus eritematoso sistemico (SLE), la sclerosi multipla e la narcolessia.
- HLA DR3 è associato con la miastenia grave, SLE, diabete di tipo I e sindrome di Sjögren.
- HLA DR4 è associato con il diabete mellito di tipo I e artrite reumatoide.
Molti altri dei geni coinvolti sono associati alla regolazione o all’espressione di componenti del sistema immunitario; tra essi, il più studiato è quello che regola la cosiddetta CD40 ligando, o CD40L, una proteina espressa soprattutto nei linfociti T attivati, coinvolta nella malattia di Crohn, nella colite ulcerosa e nella celiachia.
Quali sono le malattie autoimmuni con predisposizione genetica?
Ad oggi risulta difficile sapere quante delle malattie autoimmuni attualmente conosciute abbiano una componente genetica. Possiamo però elencarne dieci che sono anche fra le malattie autoimmuni più diffuse nell’uomo, ovvero: diabete di tipo 1, celiachia, artrite giovanile idiopatica, immunodeficienza variabile comune, lupus, malattia di Crohn, colite ulcerosa, spondilite anchilosante, psoriasi e tiroidite autoimmune.
Il recente studio sulla popolazione sarda
Un nuovo studio basato sull’associazione genomica “genome-wide” (GWAS) e condotto in Italia ha rivelato variazioni genetiche che possono influenzare la predisposizione alle malattie autoimmuni. La ricerca ha ampliato la lista di mutazioni genetiche di cui si conosce un ruolo nella regolazione di specifici tipi di cellule immunitarie, e ha quindi identificato nuovi bersagli per le terapie.
Un gruppo di ricercatori del CNR, ha studiato 731 tratti caratteristici legati alle cellule immunitarie di 3757 individui dell’Ogliastra, in Sardegna. Essendo relativamente omogenea, la popolazione sarda è di particolare interesse per i genetisti. I tratti studiati comprendevano il numero di cellule, il rapporto tra i tipi cellulari, i livelli degli antigeni superficiali e la morfologia cellulare. I ricercatori hanno identificato 122 variazioni, in 70 regioni genetiche, che hanno legami significativi con 459 tratti delle cellule immunitarie. In totale, 53 di queste mutazioni coincidono con associazioni, già riportate in letteratura, con il rischio di malattie autoimmuni. Tra esse, la sclerosi multipla, il lupus, l’artrite reumatoide, la colite ulcerosa, il diabete di tipo 1 e la malattia di Kawasaki.
Identificando quali variazioni influenzano anche l’espressione genica e i livelli delle proteine, i ricercatori hanno potuto individuare con più precisione i geni che probabilmente influenzano i tratti delle cellule immunitarie legati a variazioni di rischio di malattie. Hanno così scoperto 24 proteine che sono un possibile bersaglio per farmaci. Gli autori confidano che questa strategia possa ridurre il rischio di costosi fallimenti nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, che avvengono quando le ipotesi terapeutiche scambiano erroneamente le cause delle malattie con le loro conseguenze.