Che cosa sono le malattie genetiche ereditarie?
Le malattie genetiche ereditarie sono malattie genetiche che vengono trasmesse dai genitori ai figli attraverso il DNA. Sono esempi comuni la celiachia, la fibrosi cistica, la sindrome di Down, l’anemia falciforme e tante altre.
Quali sono le cause delle malattie ereditarie?
La causa comune a tutte le malattie ereditarie è la mutazione o il difetto di un gene del DNA: in base alla tipologia di malattia, tuttavia, cambia il gene affetto da queste mutazioni.
Le regole della trasmissione delle malattie ereditarie tra generazioni sono molto precise e si possono dividere in due grandi gruppi, le malattie multifattoriali e quelle monogeniche. Per sviluppare le malattie multifattoriali oltre che la componente genetica deve esserci una combinazione di fattori esterni come lo stile di vita, fumo, dieta, radiazioni e tante altre variabili che dipendono dal singolo individuo. Le malattie monogeniche, invece, sono causate dall’alterazione di un solo gene: tutti noi siamo portatori di molte mutazioni genetiche, ma solo poche sono dannose e provocano malattie.
Come vengono trasmesse le malattie ereditarie monogeniche?
Le modalità di trasmissione seguono le leggi di Mendel e sono riconducibili a quattro grandi gruppi:
Autosomico dominante
L’ereditarietà autosomica riguarda geni che sono ospitati dagli autosomi, vale a dire dai cromosomi non sessuali.
Nei bambini che hanno ereditato una malattia autosomica dominante è presente una copia normale del gene mentre l’altra copia è mutata. Il termine “dominante” significa che l’alterazione di una sola delle due coppie di geni è sufficiente per provocare la malattia. Di conseguenza, un genitore che porta una copia mutata di uno dei geni è lui stesso malato e ad ogni gravidanza ha un rischio del 50% di avere un figlio malato, indipendentemente dal sesso del nascituro.
Alcune mutazioni nelle malattie autosomiche dominanti non sono ereditate dai genitori ma si verificano “de novo”. La mutazione “de novo” si verifica durante la formazione della cellula uovo o dello spermatozoo o nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale. La mutazione riguarderà quindi quel bambino soltanto e nessun altro membro della famiglia sarà malato.
Autosomico recessivo
Le malattie a trasmissione autosomica recessiva si verificano soltanto nelle persone che hanno ereditato due copie mutate di un gene (ovvero una della madre ed una del padre). Il termine “recessivo” significa che l’alterazione di una sola delle due copie di geni non è sufficiente per provocare la malattia quindi entrambe le copie dei geni debbono essere mutate per far sviluppare la patologia.
I genitori sono portatori di una copia sola del gene alterato (l’altra copia è normale) quindi non sono malati: sono portatori sani. Due portatori sani che vogliono avere figli hanno, ad ogni gravidanza, un 25% di probabilità di avere un figlio malato. La probabilità è indipendente dal sesso del nascituro.
Legato al cromosoma X recessivo
La maggior parte delle malattie legate al cromosoma X (X-linked) sono recessive. In altre parole, se un gene localizzato sul cromosoma X è mutato provoca la malattia soltanto se l’alterazione non è compensata dalla presenza di una copia normale dello stesso gene sull’altro cromosoma X. Questo significa che le mutazioni di geni localizzati sul cromosoma X causano malattie unicamente nei maschi perché possiedono un solo cromosoma X.
Spiegazione:
- Le donne che hanno un gene mutato sul cromosoma X non sono malate perché la funzione del gene mutato viene compensata dalla copia normale dello stesso gene localizzata sul secondo cromosoma X. Queste donne vengono definite portatrici sane in quanto, ad ogni gravidanza, hanno il 50% di probabilità di trasmettere il cromosoma X che contiene il gene mutato sia ai figli maschi sia alle figlie femmine.
- Il figlio maschio che ha ereditato dalla madre il cromosoma X con il gene mutato sarà malato in quanto la funzione alterata del gene non può venir compensata da nessuna copia normale dello stesso gene (il maschio ha un solo cromosoma X e un cromosoma Y).
- La figlia femmina che ha ereditato dalla madre il cromosoma X con il gene mutato diventerà, come la madre, una portatrice sana in quanto la mutazione del gene verrà “compensata” dalla copia normale dello stesso gene localizzata sul secondo cromosoma X.
Molto più rara la situazione in cui un padre malato può trasmettere alla prole il cromosoma X con il gene mutato. In questo caso, i figli maschi non saranno mai a rischio perché possono ricevere dal padre soltanto il cromosoma Y. Il cromosoma X con il gene mutato può venir trasmesso soltanto alle figlie femmine che, nel 100% dei casi, saranno portatrici sane ma potranno a loro volta trasmetterlo ai propri figli maschi.
Legato al cromosoma X dominante
Le malattie dominanti legate all’X (X-linked) sono estremamente rare, di gran lunga meno frequenti delle malattie recessive legate all’X. Esempio tipico sono la maggior parte dei casi di sindrome di Alport.
Se una femmina eredita un cromosoma X sano e un cromosoma X mutato, il gene alterato ha il sopravvento su quello sano e quindi la malattia si manifesta. Le madri malate hanno una probabilità del 50%, ad ogni gravidanza, di dare alla luce un figlio o una figlia malata. I padri malati, al contrario, hanno una probabilità del 50%, ad ogni gravidanza, di generare una figlia malata mentre non daranno mai alla luce un figlio maschio malato, in quanto al maschio trasmettono il cromosoma Y e non il cromosoma X.
Quali sono le malattie genetiche ereditarie più comuni?
Ad oggi le malattie ereditarie conosciute sono oltre 6000, fra queste le più comuni sono:
- Fibrosi Cistica
- Celiachia
- Sindrome di Down
- Distrofia Muscolare di Duchenne
- Anemia Falciforme
- Malattia di Huntington
- Talassemia
Trattamenti per le malattie genetiche ereditarie
Ad oggi per molte malattie ereditarie non esiste una terapia, ma solo cure palliative ovvero si tenta di diminuire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Ciò succede ad esempio per la fibrosi cistica, le cui cure palliative sono antibiotici, broncodilatatori, mucolitici, enzimi digestivi e vitamine. Nel caso invece dell’anemia mediterranea le trasfusioni di sangue, i trapianti di midollo osseo o di cellule staminali accompagnati da una dieta particolare, sono i principali trattamenti.
Diagnosi per le malattie ereditarie
La diagnosi può avvenire prima del parto grazie a dei test genetici non invasivi che si fanno tramite un semplice prelievo di sangue sulla madre. L’esame andrà ad analizzare il DNA fetale del bambino circolante nel sangue materno e tramite analisi di questo DNA sarà possibile determinare con accuratezza maggiore del 99,99% il fattore di rischio di oltre 70 malattie genetiche.