Cos’è un’esame del DNA di Paternità?
Il test del DNA di paternità è diventato un’analisi di routine che viene eseguito quotidianamente in tutta Italia (soprattutto nelle grandi città).
I costi contenuti delle analisi, la facilità di esecuzione mediante tampone salivare e la certezza dei risultati sono tutti fattori che hanno portato all’escalation del numero dei test di paternità negli ultimi 10 anni.
L’esame privato anonimo è quanto di più semplice possa esistere per i test del DNA, infatti DNA Express, leader nel settore, ti invierà un kit di prelievo della saliva composto da due tamponi salivari da strofinare nella bocca del presunto padre e del figlio.
Una volta raccolta la saliva basterà chiamare il servizio di assistenza e prenotare il ritiro con SDA/UPS, il tutto già compreso nei costi di analisi. Arrivati i campioni in struttura (laboratorio certificato ed autorizzato sito ad Ascoli Piceno) inizieremo le analisi e ti invieremo il referto (con apposita spiegazione del risultato) per mail anche in 48h.
Il costo del test del DNA è di 199€, consulta la pagina dedicata al test di paternità informativo per maggiori informazioni.
Chi può richiedere l’esame del DNA di paternità?
Il test può essere richiesto dal presunto genitore, da tutti e due o anche dal figlio maggiorenne.
A poter richiedere il riconoscimento di paternità può essere:
- figlio maggiorenne;
- figlio minorenne, attraverso il genitore che ne ha la responsabilità o dal tutore. Nel caso in cui il minore non sia stato riconosciuto da entrambi i genitori, l’azione può essere promossa dal tutore, su autorizzazione del tribunale. L’azione giudiziale di dichiarazione di paternità (o maternità) può essere iniziata anche dai discendenti del figlio naturale non riconosciuto che sia deceduto. Se il figlio minorenne ha sedici anni, deve essere sentito dal tribunale prima che l’azione sia promossa o proseguita.
La dichiarazione giudiziale di paternità (o maternità) può essere chiesta nei confronti del presunto genitore oppure, in sua mancanza, nei confronti dei suoi eredi. La richiesta del test può essere fatta, in anonimato o in via ufficiale, ma solo in tale secondo caso il test potrà essere prodotto in tribunale.
Come fare se la madre o il padre non vogliono dare il consenso?
Se manca la collaborazione dell’altra parte, volendo promuovere un’azione giudiziaria finalizzata ad ottenere una sentenza che dichiari la paternità o maternità naturale, occorrerà rivolgersi tramite un legale al tribunale ordinario del luogo di residenza del presunto genitore e promuovere una specifica azione nei confronti di quest’ultimo o (in caso di morte) dei suoi eredi.
Ad aiutare il proprio avvocato nella richiesta al giudice è possibile eseguire un test del DNA informativo anonimo e verificare se quel figlio è effettivamente vostro, in tal caso il referto così ottenuto potrà essere valutato dal giudice preposto e obbligare la controparte ad eseguire le analisi del DNA in maniera ufficiale.
Si può fare il DNA con un campione diverso dalla saliva prelevata col tampone?
Il consiglio è quello di utilizzare sempre l’apposito tampone fornito dal laboratorio. Se però ciò non fosse possibile, per esempio il presunto padre è irreperibile oppure il bambino viene visto di rado, si può tentare di analizzare qualsiasi campione biologico proveniente da: capelli, unghie, spazzolini da denti, fazzoletti sporchi di muco, bicchieri usati, mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, strisce per il diabete, tracce di sangue, tracce di sperma, assorbenti usati ecc.
Insomma, qualsiasi tipo di campione biologico è potenzialmente utilizzabile per le analisi, ma essendo una situazione incontrollata ed esterna al laboratorio, non si può garantire che il referto venga prodotto in quanto si potrebbe non trovare il DNA sui campioni inviati, ma se fosse trovato, l’attendibilità del test sarebbe come quella su tamponi salivari, ovvero maggiore del 99,99%.
Diciamo che statisticamente si riesce a trovare il DNA nel 70% dei casi (ovvero 7 volte su 10 riusciamo ad estrarre il DNA con cui poi ti forniremo un documento di paternità che ha un’attendibilità maggiore del 99,99%), ma come detto, non si può garantire a priori che verrà trovato.
In questi casi si consiglia di inviare più campioni per uno stesso soggetto, per aumentare le probabilità di trovare il DNA, per esempio inviando capelli e spazzolino, così facendo il DNA potrebbe essere trovato in parte sui capelli e l’altro necessario per le analisi venire trovato sullo spazzolino e così ottenere il referto.