Come si fa un test di paternità?
La statistica sancisce che 1 bambino su 20 è figlio di un padre biologico diverso da quello che lo ha cresciuto, ma non lo scoprirà mai. A meno che non esegua il test del DNA per accertare la parentela, mettendo così fine ai propri dubbi.
Il test del DNA non rappresenta più un tabù come 30 anni fa per questioni economico/sociali, ormai è diventato un’analisi di “routine” facilmente accessibile a tutti, in quanto costa poco meno di uno smartphone (199€) e si può fare da casa, in privacy e completo anonimato.
DNA Express, con il miglior servizio clienti in Italia, esegue il test del DNA di paternità permettendo l’acquisto di un kit di prelievo della saliva che viene recapitato a casa del cliente il quale dovrà semplicemente strofinare due tamponi nella bocca, una del presunto padre ed una del figlio, ed infine contattarci per attivare il ritiro (pensiamo a tutto noi).
Il referto sarà inviato per mail o Whatsapp e sarà di facile lettura in quanto sono possibili solo due esiti:
- “ATTRIBUZIONE DI PATERNITÀ” indica CERTAMENTE la paternità biologica tra il campione denominato “Figlio” e il campione denominato “Padre”;
- “NON COMPATIBILITÀ” indica CERTAMENTE la NON paternità biologica tra il campione denominato “Figlio” e il campione denominato “Padre”.
Ci sono rischi nel farlo su un neonato?
No. Assolutamente no.
Il test del DNA da ormai 20 anni si fanno con la saliva, la quale viene prelevata con un tampone (composto da ovatta “speciale”) strofinato nell’interno guancia. Come potete immaginare il prelievo è completamente indolore per il bambino, anche se appena nato.
Le uniche istruzioni che occorre rispettare sono il digiuno di una 1-2 ore da qualsiasi tipo di alimento ed anche sostanze liquide colorate (praticamente potrete bere solo acqua prima del prelievo), infine dovrete strofinare il tampone nell’interno guancia una ventina di volte cercando di evitare per quanto possibile il contatto con denti e lingua (fonti di contaminazione per i residui di cibo/liquidi).
Il bambino non “soffrirà” per il prelievo che potrà essere fatto anche a pochi giorni dalla nascita.
Il test del DNA su neonato è sicuro al 100%?
Se l’esame del DNA è svolto con un kit apposito fornito dal laboratorio stesso (non quelli comprati in farmacia o peggio su Amazon) e si rispettano le istruzioni non ci saranno problemi di attendibilità del risultato.
Oltre a ciò la persona che si sottoporrà al test deve rimanere a digiuno, evitando quindi di fumare e non bere sostanze colorate nelle 1-2 ore antecedenti il prelievo (quindi solo acqua!) e poi dovrà strofinare nell’interno guancia i tamponi.
Finito il prelievo i campioni vanno spediti quanto prima in laboratorio, il quale deve possedere le relative certificazioni in ambito di qualità e sicurezza del risultato ovvero la ISO 9001 e/o la ISO 17025. I laboratori accreditati sono consultabili sul sito istituzionale di competenza, Accredia, così da poter verificare in maniera autonoma la sicurezza della struttura.
In secondo luogo occorre controllare quanti marcatori genetici verranno analizzati. Il confronto genetico è eseguito per 19 o 21 (a seconda del laboratorio) marcatori STR presenti nel nostro DNA. Verifica sempre che il laboratorio effettui l’esame su almeno 19 marcatori STR. Solo in questo modo potrai avere la certezza del risultato e riconoscere subito molte delle truffe online che si celano dietro a queste analisi.
Il referto così prodotto rappresenta una certezza assoluta per il paziente che lo richiede.
E se il bambino deve ancora nascere?
Il test del DNA può essere fatto anche prima della nascita, a partire dalla nona settimana di gravidanza con un prelievo di sangue materno e un campione di saliva del presunto padre.
L’esame, anche in questo caso, non comporta alcun rischio per il feto poiché andremo ad analizzare il sangue materno dal quale attraverso una tecnologia di ultima generazione ricaveremo il DNA del nascituro per poi confrontarlo con quello del padre.
I vantaggi di questo tipo di analisi sono:
- rischio zero di aborto spontaneo
- risultato in soli 3-4 giorni
- scoprire il sesso del bambino già dalla nona settimana
Data la rapidità con cui può essere eseguito e visto e considerando che in Italia l’aborto è concesso entro i primi 90 giorni di gravidanza, ossia entro 12 settimane di gravidanza e 6 giorni dall’ultima mestruazione, questo tipo di analisi viene scelto anche quando la coppia ha intenzione di interrompere la gravidanza in base al risultato del test.
Quindi se si volesse scoprire l’identità del padre si potrà scegliere, in base alle proprie esigenze, se fare il test prima della nascita o dopo.
Clicca sul seguente link per avere maggiori informazioni sul test del DNA prenatale.