L’eroina è un derivato della morfina, principale alcaloide estratto della pianta del papavero da oppio, Papaverum somniferum. L’eroina, pertanto, è un oppiaceo, ovvero un derivato dell’oppio.
Assunzione:
Intraparenterale: 50-250 mg sono disciolti in una soluzione acquosa di acido citrico o ascorbico ed iniettati endovena od anche sotto cute o intramuscolare.
Inalazione: Può essere eseguita o con sigarette trattate “eroinicamente” o tramite il riscaldamento della polvere di eroina su una superficie di metallo ed la successiva inalazione dei fumi.
In tal caso l’eroina viene assunta attraverso le mucose nasali, utilizzando una cannuccia in carta o una superficie metallica. L’inalazione e lo sniffing generalmente richiedono maggiori quantità di sostanza.
Effetti fisiologici:
- Alterazioni nel ritmo e nel volume respiratorio;
- rallentamento psico-motorio e riduzione del coordinamento muscolare;
- rilassamento della muscolatura dello stomaco e dell’intestino;
- riduzioni dei secreti e dei processi digestivi;
- aumento della forza contrattile di ureteri e vescica;
- diminuzione dell’ovulazione e mancanza delle mestruazioni.
Effetti psicologici:
L’azione inibitoria sul sistema di regolazione delle endorfine, e dunque sul comportamento emotivo e motivazionale, spiega l’effetto di anestesia emotiva nel tossicodipendente sotto l’effetto della sostanza, di indifferenza verso il mondo, di distacco percettivo, di disinteresse affettivo.
Dopo un primo intenso momento di piacere, il cosiddetto flash, segue uno stato di appagamento, di rallentamento del pensiero, dei gesti e comportamenti sino alla sonnolenza.
Dose letale:
La dose letale minima è di 200 mg. L’eroina essendo un sedativo che agisce sui centri respiratori può comportare il coma con decesso per asfissia. I sintomi principali dell’overdose sono perdita di coscienza, pupille a spillo, colorito bluastro, respiro molto rallentato.
Molto pericolosa se assunta in combinazione con altre sostanze stupefacenti come cocaina, ecstasy o benzodiazepine.