Neoplasia

Una neoplasia o più comunemente “tumore”, indica delle cellule che si replicano in maniera incontrollata e disordinata rispetto alle cellule normali.

In base al tipo di cellula, la neoplasia può avere diverse caratteristiche, tuttavia la distinzione primaria che si effettua è tra neoplasia maligna, che provoca metastasi, e benigna.

Una neoplasia benigna è una proliferazione non conforme di cellule, ma è localizzata e pertanto non mette in pericolo la salute generale.

Una neoplasia maligna è invece riconoscibile da queste caratteristiche:

  • Sono accrescimenti cellulari anomali e abnormi (rispetto al tessuto in cui si formano);
  • Hanno la capacità di invadere altri tessuti e organi contigui;
  • Possono ripresentarsi anche dopo la rimozione chirurgica nelle stesse zone operate;
  • Hanno la capacità di diffondersi in altri organi “migrando” attraverso il flusso sanguigno o le vie linfatiche e creare metastasi a distanza.

L’incidenza dei tumori in Italia

  • Si stima che in Italia vi siano in un anno 377.000 nuove diagnosi di tumore, circa 195.000 fra gli uomini e circa 182.000 fra le donne.
  • Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore.
  • Considerando l’intera popolazione, escludendo i carcinomi della cute non melanomi, i tumori in assoluto più frequenti sono quelli della mammella (14,6 per cento) e del colon retto (11,6 per cento), seguiti da quello del polmone (10,9 per cento) e da quello della prostata (9,6 per cento solo nel sesso maschile).
  • Esclusi i carcinomi della cute, i cinque tumori più frequentemente diagnosticati fra gli uomini sono il tumore della prostata (18,5 per cento), il tumore del polmone (14,1 per cento), il tumore del colon-retto (12 per cento), il tumore della vescica (10,5 per cento) e quello del rene e vie urinarie (4,6 per cento); tra le donne, il tumore della mammella (30,3 per cento), il tumore del colon-retto (11,2 per cento), il tumore del polmone (7,3 per cento), il tumore della tiroide (5,4 per cento) e quello del corpo dell’utero (4,6 per cento).