calvizie femminile

Cause e cure della calvizie femminile

Cos’è la calvizie femminile?

La calvizie è un fenomeno che riguarda la perdita di capelli localizzata o diffusa, ed interessa ampie fasce di popolazione, sia maschile che femminile. La forma più comune e diffusa è l’alopecia androgenetica, ovvero la caduta dei capelli è legata all’azione degli ormoni androgeni del soggetto colpito.

Secondo recenti stime, tale condizione interessa 18 milioni di italiani e 4 milioni di italiane, tanto che all’età di 50 anni almeno la metà degli uomini ed il 30% delle donne è affetto da problemi più o meno gravi di calvizie correlati all’alopecia androgenetica.

La calvizie femminile ha effetti maggiori a livello psicologico rispetto a quelle maschili. Le donne sono maggiormente attente al proprio aspetto esteriore e un evidente diradamento capillare potrebbe portare con sé conseguenze pesanti sul versante psicologico e sociale della persona. Una donna che subisce una perdita consistente di capelli è impossibilitata a tagliare drasticamente la capigliatura o a mascherarne il diradamento, questo provoca disagio con se stessa e nelle proprie relazioni sociali.

Quali sono le cause della perdita di capelli femminile?

La calvizie femminile può essere causata dagli stessi fattori dell’alopecia maschile, tra questi vi è la genetica. Tuttavia, quando si tratta di donne ci sono altri fattori che possono causare l’alopecia, alcuni di questi sono: gravidanza, malattie, squilibri ormonali e altro.

  1. Gravidanza
    Dopo che la donna partorisce in alcuni casi si verifica uno squilibrio ormonale. Questa irregolarità può causare la caduta dei capelli. Questo problema sarà presente fino a quando l’organismo della donna ritorna alla sua completa normalità, in un periodo tra i 6 mesi e un anno.
  2. Menopausa
    Anche in questo caso la calvizie è causata alla diminuzione degli estrogeni che normalmente abbondano nella giovane donna ma quando si riducono permettono agli ormoni maschili di attivarsi. Tutto ciò porta come conseguenza l’indebolimento dei capelli, causando la loro caduta accelerata.
  3. Malattie della tiroide
    Le ghiandole tiroidee controllano la produzione di tiroxina, che a livelli irregolari può causare il diradamento dei capelli e persino la loro caduta. In particolare nel caso di ipotiroidismo e ipertiroidismo potrebbe verificarsi una perdita di capelli.
  4. Pillole contraccettive
    Vari studi hanno dimostrato che l’uso di contraccettivi per lunghi periodi di tempo può causare irregolarità nei livelli di estrogeni, questo altera il naturale ciclo di vita dei capelli. Nonostante ciò, quando si smette di assumere le pillole contraccettive, la calvizie femminile cessa se la sua origine è dovuta al loro utilizzo.
  5. Iperandrogenismo
    Questa condizione medica è caratterizzata da un’eccessiva produzione di androgeni. Questa irregolarità nel corpo favorisce la perdita dei capelli, soprattutto nelle donne che sono geneticamente predisposte.
  6. Alimentazione
    Alcune diete dimagranti sono deleterie per i capelli e favoriscono lo sviluppo della calvizie, la mancanza di vitamine e i problemi della loro assimilazione, l’anemia, la denutrizione, malnutrizione o malattie come l’anoressia agiscono negativamente sulla crescita dei capelli.
  7. Cause psicologiche
    Stress fisico, stati emotivi spiacevoli e stress psicologico sono concause che incidono pesantemente, differenti situazioni some febbri, emorragie, post parto etc. possono scatenare l’alopecia.

Sintomi e caratteristiche della calvizie femminile

L’alopecia androgenetica femminile si distingue da quella maschile per una comparsa più tardiva, intorno ai 30-40 anni, e per la sua diversa localizzazione, infatti mentre nell’uomo i problemi di calvizie interessano la zona fronto-occipitale, nella donna coinvolgono una regione più diffusa, in modo particolare il vertice o comunque le zone dietro la linea fronto-temporale. Altro tratto distintivo è la maggiore aggressività con cui l’alopecia femminile si manifesta rispetto a quanto accade nell’uomo.

Nella donna si distinguono tre fasi di gravità crescente descritte dalla Scala di Ludwig:

Primo Grado = Alopecia discreta

È caratterizzato da una piccola linea centrale diradata in cui i capelli della zona centrale della testa sono diventati sottili al punto da permettere di intravedere il cuoio capelluto.

Secondo Grado = Alopecia moderata

La densità dei capelli è diminuita in tutta la parte superiore e centrale della testa con il cuoio capelluto che diventa sempre più evidente. I capelli crescono più lentamente, sono sempre più sottili e di peggiore qualità.

Terzo Grado = Alopecia severa

Lo densità dei capelli è molto bassa nella parte centrale della testa. A questo punto la perdita dei capelli si intensifica, la zona interessata comincia a prendere una forma circolare ed è molto più estesa, ricordando l’alopecia androgenetica maschile nelle sue fasi più avanzate.

Diagnosi della calvizie femminile

Lo sviluppo della calvizie femminile è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica. Il test del DNA tramite saliva è utile per valutare tale predisposizione e quindi permettere di individuare e trattare precocemente i soggetti che hanno un alto rischio di sviluppare la malattia.

Gli scienziati hanno identificato che alcune varianti nel gene del recettore per gli androgeni (AR) localizzato sul cromosoma X sono fortemente associate con la calvizie sia nel sesso maschile che nel sesso femminile. La presenza di questa variante rende il follicolo sensibile agli effetti del deidrotestosterone che provoca un progressivo assottigliamento e diradamento dei capelli. I soggetti che risultano positivi per la variante ad alto rischio hanno una probabilità di circa il 70% di perdere i capelli.

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Trattamenti terapeutici della calvizie femminile

Esistono quattro tipi di trattamenti terapeutici per combattere la calvizie femminile, analizziamoli nel dettaglio:

  1. La terapia farmacologica rallenta per un breve periodo il processo di diradamento ma gli effetti collaterali di alcuni farmaci inibitori sono ormai conosciuti e molto più incisivi sulla salute rispetto alla perdita di capelli.
  2. La terapia chirurgica consiste in un intervento di microchirurgia senza rasatura totale dei capelli in cui vengono trapiantati capelli sani. L’autotrapianto deve essere preso in considerazione solo dopo un’approfondita analisi di un esperto tricologo che valuterà la salute del follicolo, della cute e del sistema ormonale.
  3. La terapia laser non ha effetti collaterali e se usata costantemente può davvero rallentare la caduta dei capelli e migliorare la circolazione sanguigna.
  4. La medicina rigenerativa prevede innanzitutto un’attenta diagnosi genomica, lipidomica e ormonale del paziente. Come terapia si basa sostanzialmente sull’uso e la stimolazione sia delle cellule staminali che della matrice extracellulare. È priva di controindicazioni e rappresenta una soluzione completa e non paragonabile ad altre terapie con le più alte possibilità di successo complessivo.