Calvizie precoce: cause e rimedi

Cause e rimedi della calvizie precoce

La perdita di capelli nei più giovani

In un recente studio italiano effettuato da 100 dermatologi su un campione di 10mila ragazzi è risultato che ben 1 adolescente su 5 soffre di una forma più o meno grave di calvizie. L’età che viene maggiormente interessata da questo fenomeno va dai 12 ai 20 anni e i più colpiti sono i maschi rispetto alle ragazze, ma è in aumento anche il numero di donne coinvolte.

Le cause di questo fenomeno rilevate dalla ricerca scientifica spaziano dalla componente genetico-ereditaria fino a fattori psicologici, incluso anche un cattivo stile di vita condotto dai più giovani. Proprio perché si tratta di persone in giovane età, le conseguenze psicologiche possono essere devastanti, con gravi ripercussioni sulla vita quotidiana. Pertanto individuare per tempo le cause e affidarsi a professionisti può essere non solo una possibilità ma un atto necessario.

Quali sono le cause della calvizie precoce?

La causa più frequente della calvizie giovanile precoce è sicuramente l’alopecia androgenetica ed è dovuta ad una particolare sensibilità dei follicoli piliferi, di alcune aree del cuoio capelluto, agli ormoni androgeni. Questa particolare sensibilità dei follicoli piliferi viene ereditata dai propri genitori

L’alopecia androgenetica essendo causata dagli ormoni androgeni non si manifesta mai prima della pubertà. Infatti, la produzione di androgeni, tra gli 11/12 anni nelle femmine e 12/13 anni nei maschi, aumenta fortemente e dà il via a tutte quelle trasformazioni corporee tipiche del cosiddetto “sviluppo” da bambino ad adulto.

Bisogna tener presente però, che nell’alopecia androgenetica, non è un aumento di androgeni a provocare la perdita di capelli, bensì una particolare sensibilità di determinate zone del cuoio capelluto a tali ormoni: ciò che si eredita geneticamente è infatti proprio questa specifica sensibilità dei follicoli piliferi al DHT, il diidrotestosterone, in cui viene trasformato il testosterone attraverso l’enzima 5-alfa-reduttasi.

Altre possibili cause di calvizie giovanile sono:

  • problemi psicologici: ansia, tensioni emotive, stress, lutti, studio eccessivo;
  • problemi alimentari: diete drastiche, anoressia, anemia o alimentazione sbagliata;
  • fumo e alcool: l’eccessivo consumo di sigarette e bevande alcoliche indebolisce i follicoli;
  • ormonali: patologie a carico di tiroide, ipofisi, ghiandole surrenali, ovaie;
  • farmaci: antitumorali o comunque altri farmaci che causano l’indebolimento dei follicoli;
  • abuso di prodotti per capelli: piastra, spazzole a caldo, prodotti chimici, gel, tinture, indeboliscono i capelli;
  • esterne: radiazioni, cicatrici, ustioni, radiazioni, tricotillomania.

Sintomi ed effetti principali della calvizie precoce

A prescindere dall’età e dal sesso, ci si può definire affetti da calvizie se notiamo che il cuoio capelluto inizia a produrre un’eccessiva quantità di sebo e se, contemporaneamente, si osserva un forte assottigliamento dei capelli, i quali diventano sempre più deboli e spenti, fino a cadere.

Negli uomini, la calvizie tende a colpire in primis la zona frontale, con un arretramento graduale dell’attaccatura e successiva stempiatura. Nelle donne invece si assiste più a un diradamento diffuso, soprattutto nella zona centrale della capigliatura, mentre la zona più frontale resta spesso intatta. 

Importantissimo è anche il fattore psicologico: i soggetti affetti da calvizie iniziano inevitabilmente ad accusare il cambiamento e a risentirne, tendono a non piacersi e a non accettarsi, a sentirsi a disagio in mezzo agli altri, come se avessero perennemente qualcosa fuori posto. Il problema nei più giovani può diventare anche più grave: molti ragazzi infatti, tendono addirittura ad auto-isolarsi, a non uscire più tanto, in quanto non provano più quel normale piacere di stare tra gli amici e svagarsi causando una forte mancanza di autostima e di sicurezza in se stessi.

Fatto ancora più grave è che la caduta dei capelli può contribuire a far perdere di vista i propri obiettivi (lavoro, scuola) e mettere in crisi rapporti personali, amicizie, amori, famiglia. Non è raro che i giovani colpiti da calvizie precoce raccontano di rapporti che si sono persi o si sono allentati per i difetti estetici seguiti alla perdita dei capelli o il calo di entusiasmo patito per mancanza di autostima e sicurezza in se stessi.

Cosa fare per prevenire la calvizie e curarla?

Molti giovani che presentano calvizie precoce tentano rimedi alternativi, cercando di aggiustare la capigliatura in modo tale che la problematica diventi meno evidente. Sono soluzioni tampone, che spesso finiscono per produrre ansia, riduzione dell’autostima e perdita dei propri obiettivi (come istruzione e lavoro).

La soluzione migliore è la prevenzione: quando ci si accorge che qualcosa non va è necessario intervenire tempestivamente per contrastare la caduta dei capelli.

Come primo step si può fare privatamente un test del DNA per verificare la predisposizione genetica alla calvizie. L’esame si fa con un campione di saliva ed il referto potrà escludere che il problema sia un fattore ereditario.

Un’altra soluzione non invasiva è il tricotest, ovvero, attraverso una microcamera, si può visualizzare il capello con un certo ingrandimento, per valutarne lo stato di salute nonché il benessere della cute circostante.

In base ai risultati ottenuti da queste osservazioni, un medico specialista è in grado di classificare la “gravità” della situazione e di proporre al giovane paziente le adeguate cure tricologiche: nei casi non troppo gravi infatti, possono risultare sufficienti anche solo dei cicli di trattamenti tricologici, rinforzanti e anticaduta, che permettono al cuoio capelluto di ritrovare il giusto equilibrio e al capello di crescere sano e forte.

Nei casi con una caduta in stadio più avanzato, invece, un valido aiuto può giungere dal PRP (Plasma Ricco di Piastrine), ovvero il famoso gel piastrinico, un concentrato di piastrine e fattori di crescita che, agendo sulle cellule staminali del follicolo pilifero, riattiva bulbi “dormienti” e stimola la crescita e lo sviluppo di capelli in via di miniaturizzazione.

Altra soluzione sicuramente più definitiva nei casi di perdita irreversibile, è l’autotrapianto dei capelli: con la recente tecnica FUE è possibile trapiantare capelli appartenenti alla nuca, non soggetti all’azione del DHT perché privi di tali recettori, nelle zone più diradate che necessitano di rinfoltimento, senza alcuna cicatrice post-intervento. L’autotrapianto è assolutamente indolore, senza alcun effetto collaterale e non prevede particolari cure nel post-intervento, se non un minimo di attenzione e delicatezza per le zone interessate.

Con l’esclusione del test del DNA che è un esame completamente non invasivo e che si può fare privatamente, per il resto dei trattamenti, DNA Express raccomanda sempre la consulenza di un medico specialista che saprà indirizzarvi verso il percorso terapeutico migliore per il vostro caso.