emicrania con aura

Cos’è e quali sono le cause e i sintomi dell’emicrania con aura

Cos’è l’emicrania con aura?

L’emicrania è una particolare forma di mal di testa, molto doloroso e potenzialmente invalidante.

Si parla di emicrania “con aura”, per definire una serie di sintomi caratteristici che preludono all’arrivo dell’attacco vero e proprio, come visione di lampi (fotopsia), scotomi scintillanti (percezione di una macchiolina scura contornata da piccole strisce colorate a luminosità intermittente), deformazioni degli oggetti, emianopsia (oscuramento di metà campo visivo), ma anche addormentamento del braccio e della gamba (parestesia), disturbi della parola di tipo afasico (se la cefalea è localizzata a sinistra).

Alla cessazione dei sintomi che costituiscono l’aura inizia l’emicrania, che si accompagna generalmente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.

La patologia è prevalente nelle donne, soprattutto in età fertile, colpite fino a quattro volte di più rispetto agli uomini: all’origine dell’emicrania, secondo tale ipotesi, ci sarebbero degli squilibri di tipo ormonale.

L’emicrania può avere un impatto devastante sulla qualità della vita, soprattutto quando i comuni antidolorifici non funzionano più, gli attacchi aumentano di frequenza e peggiorano, e la patologia si cronicizza.

Quali sono le cause dell’emicrania con aura?

Le cause di questa malattia non sono note, e sono state formulate diverse ipotesi in proposito. Si tende comunque a ritenere che ci sia una predisposizione di tipo genetico, in quanto c’è una maggior frequenza di emicranie all’interno di membri della stessa famiglia. Se in passato si riteneva che l’emicrania fosse dovuta a una disfunzione nella dilatazione dei vasi sanguigni, oggi si tende più che altro a ritenere che l’origine della malattia sia di tipo neurologico (si ritiene, ad esempio, che una causa possa essere l’alto livello di serotonina).

In ogni caso, sono stati identificati diversi fattori scatenanti che possono predisporre, più o meno direttamente, all’arrivo di un attacco. Fra questi, possiamo citare sicuramente lo stress, il quale del resto è un fattore di rischio anche per altre cefalee, ma non solo:

  • esposizione diretta o prolungata a fonti di luce intense, a suoni e rumori forti, persino ad alcuni odori;
  • alterazioni ormonali, siano esse dovute alla pubertà o alla menopausa, sia all’assunzione della pillola anticoncezionale, oppure a squilibri nel ciclo mestruale;
  • stile di vita sregolato, in particolar modo l’assunzione di alcol e il fumo, ma anche un riposo insufficiente o un’alimentazione poco attenta;
  • assunzione di alcuni alimenti e bevande contenenti nitrati (come gli insaccati) o il glutammato monosodico.

Che differenza c’è tra emicrania e mal di testa?

Non si tratta di due patologie distinte e in contrasto l’una con l’altra, quando parliamo di “mal di testa” (termine scientifico “cefalea”) facciamo riferimento a qualsiasi dolore alla testa che percepiamo al di sopra di una linea immaginaria che collega l’occhio con l’orecchio.

L’emicrania è la più importante tra le cefalee, perché ha delle caratteristiche ben precise che la rendono invalidante per chi ne subisce un attacco. Deve il suo nome alla particolare localizzazione del dolore: solitamente colpisce infatti soltanto un lato del cranio, indifferentemente il destro o il sinistro.

Come capire se si ha l’emicrania?

Nel caso dell’emicrania, il dolore è prolungato da un minimo di 4 ore fino a tre giorni e bisogna riscontrare almeno due tra le seguenti quattro caratteristiche:

  • dev’essere un dolore pulsante;
  • l’intensità è media o forte;
  • l’attività motoria (anche attività quotidiane come camminare o salire le scale) peggiora la situazione;
  • la localizzazione è unilaterale, ovvero su un solo lato della testa.

È molto frequente che in caso di emicrania compaiano anche uno o più sintomi collaterali come, appunto, nausea oppure fotofobia. Il disturbo alla vista è, infine, la caratteristica che distingue l’emicrania “comune” da quella con aura. In quest’ultimo caso, infatti, prima della comparsa del dolore alla testa vera e propria, compaiono luci o ombre nel campo visivo, problemi di sensibilità, difficoltà di concentrazione. Ciò avviene fino ad un massimo di un’ora prima della comparsa dell’emicrania vera e propria.

La presenza dell’aura non rappresenta in sé un problema, però gli specialisti suggeriscono una visita neurologica per chiunque soffra di questo tipo di episodi (anche non tutte le volte che si soffre di mal di testa) per fare alcuni accertamenti.

Perché viene l’emicrania con aura?

L’aura è l’insieme dei disturbi psichici, visivi, motori e/o neurologici che possono precedere l’insorgenza dell’emicrania. Più comunemente, l’aura è caratterizzata da sintomi visivi, quali scotomi, corpi mobili, macchie scure, lampi di luce e punti ciechi. Altre manifestazioni comprendono annebbiamento della vista, distorsione delle immagini, difficoltà di messa a fuoco, oscuramento di metà campo visivo (emianopsia) e fotofobia (ipersensibilità alla luce). L’aura visiva è tipicamente di breve durata e colpisce entrambi gli occhi.

A volte, oltre ai problemi di vista possono comparire anche sintomi di altra natura, come:

  • repulsione per il cibo, nausea e/o vomito;
  • formicolii, sensazione di intorpidimento e riduzione della sensibilità di un arto o di metà del corpo (tipicamente, le parestesie iniziano in una mano e si diffondono al braccio);
  • ipersensibilità o fastidio per odori (osmofobia) e rumori (fonofobia);
  • impaccio nei movimenti di un’estremità;
  • disturbi del linguaggio di tipo afasico (da intendersi come difficoltà di esprimersi ed articolare le parole).