melanoma ereditario

Melanoma familiare ed ereditarietà del melanoma

Cos’è il melanoma?

Il melanoma cutaneo è una malattia che ha un’origine multifattoriale che origina nella pelle, in particolare dai melanociti, le cellule dell’epidermide che producono la melanina.

Se riconosciuto precocemente, il melanoma è guaribile definitivamente con un intervento chirurgico in anestesia locale. Al contrario, il melanoma può metastatizzare se la diagnosi è tardiva.

In Italia negli ultimi anni l’incidenza del melanoma è quasi raddoppiata: ogni anno in media si registrano 11 nuovi casi per 100.000 abitanti. È quindi fondamentale la prevenzione, in particolare nelle persone a rischio. Se, infatti, ambiente e stile di vita influenzano notevolmente la possibilità di sviluppare un melanoma, anche la genetica può rappresentare un fattore di rischio importante.

La componente ereditaria del melanoma

Il melanoma è una neoplasia dei melanociti, alcune delle cellule che formano la pelle, che insorge de novo o da un nevo benigno preesistente. Si stima che circa il 10% dei casi di melanoma abbia una componente ereditaria, sia cioè dovuto ad una anomalia genetica che può essere ereditata e trasmessa all’interno della famiglia.

Se una persona ha un parente di primo grado con melanoma il suo rischio di sviluppare la patologia cresce di due o tre volte rispetto al resto della popolazione. Il rischio è estremamente più alto (30-70 volte) se ci sono più di un parente di primo grado affetto dalla patologia. Lo studio di famiglie con una incidenza elevata di melanoma hanno permesso di identificare due geni responsabili della malattia, CDKN2A e CDK4. L’incidenza delle mutazioni di CDKN2A tra le famiglie con predisposizione al melanoma varia tra 25 e 40%. Il rischio di melanoma nei portatori della mutazione CDKN2A è risultato di circa il 14% all’età di 50 anni; 24% all’età di 70 anni; 28% all’età di 80 anni. La mutazione nel gene CDK4 è più rara.

In presenza di melanoma familiare vi è indicazione alla valutazione clinica ed eventualmente genetica anche dei familiari non affetti.

Quali sono le mutazioni genetiche che causano il melanoma?

Il gene CDKN2A

Mutazioni in questo gene si pensa che ammontino a circa il 25% di tutti i casi di melanoma ereditario. Individui che hanno questa mutazione hanno circa il 70% di rischio di svilupparlo nell’arco della vita.

Il gene CDKN2A è un oncosoppressore, ovvero sintetizza proteine che limitano la crescita cellulare, sopprimendo di fatto il tumore. Quando vi è una mutazione in questi geni c’è una incapacità di limitare la crescita tumorale, e, pertanto, il cancro si può sviluppare.

CDKN2A è un gene piuttosto unico, perché è l’unico gene conosciuto che sintetizza due proteine differenti: p16 e p14ARF, a seconda di come il gene viene “letto”. Le mutazioni che colpiscono p16 sono associate ad un rischio maggiore di sviluppo del melanoma e cancro al pancreas. Il rischio di sviluppare melanoma associato con p14ARF è ancora poco chiaro, ma è spesso presente con pazienti con melanoma.

Il gene CDK4

Il gene CDK4 è chiamato anche protooncogene, ovvero produce proteine che promuovono la normale crescita cellulare. Mutazioni in questi geni risultano in una aumentata crescita cellulare e possono portare al cancro.

Cromosoma 1 (1p22)

Recentemente, una terza area presente in questo cromosoma è stata ritenuta contenere un altro gene per la suscettibilità a sviluppare il melanoma, anche se al momento non è stato ben identificato.

La prevenzione del melanoma nei soggetti a rischio

A prescindere dall’esistenza o meno di una predisposizione ereditaria, la strategia migliore per la prevenzione del melanoma è evitare le forti e scorrette esposizioni solari, proteggendo la cute sin da giovani.

Sono sempre da considerarsi soggetti a rischio per il melanoma tutti i parenti di I e II grado di pazienti con melanoma e appartenenti a famiglie con più casi affetti. Indipendentemente dall’esito del test genetico, una storia familiare positiva per melanoma raddoppia il rischio di ammalarsi. Questo rischio aumenta ulteriormente nei portatori di mutazione.

Per gli individui portatori di mutazione il rischio di ammalarsi è, come detto, più elevato di quello della popolazione generale. Per questi individui è altamente consigliato:

  • visita dermatologica ogni 4-6 mesi;
  • evitare forti esposizioni solari.

Individui a rischio di melanoma devono esaminare attentamente la propria pelle ogni mese cercando eventuali modificazioni nell’aspetto dei nei. Lo screening dovrebbe cominciare dai 10 anni nei bambini a rischio ed essere effettuato da specialisti almeno una volta all’anno o più frequentemente se necessario.