Cosa rischia chi fuma erba?
A livello legale
La detenzione di droga per uso personale non costituisce reato ma solo illecito amministrativo per cui sono previste le seguenti sanzioni:
- sospensione della patente di guida o divieto di conseguirla;
- sospensione della licenza di porto d’armi o divieto di conseguirla;
- sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli;
- sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario.
Oltre a ciò chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rischia un’ammenda da 1.500 a 6000€ e l’arresto da sei mesi ad un anno. Le pene sono aumentate nel caso in cui il conducente sotto effetto di cannabis o di qualsiasi altra droga abbia causato un incidente, abbia meno di ventuno anni oppure abbia conseguito la patente di guida da meno di tre anni.
A livello fisico
I principali effetti fisici dell’assunzione di cannabis riguardano la sua influenza sul sistema cardiovascolare, tra cui nello specifico:
- Arrossamento degli occhi
- Diminuzione della pressione intraoculare
- Stimolazione dell’appetito
- Tachicardia
Questi effetti sono dovuti alla presenza di THC nella cannabis, e la conseguenza immediata che possiamo notare è la tachicardia. Gli occhi rossi sono dovuti al fatto che essendo la cannabis un vasodilatatore fa sì che aumenti il flusso sanguigno e diminuisca così la pressione sanguigna.
Questo può portare a un’espansione delle arterie dei bulbi oculari, mentre il sangue circolerà in maniera più evidente del solito, rendendo gli “occhi rossi”. Fumare cannabis, inoltre, influisce sull’apparato cardiorespiratorio, poiché come altri processi che riguardano il fumo e la combustione, influisce sulla respirazione e può portare a infiammazione e malattie dell’apparato respiratorio nel lungo periodo.
A livello psicologico
Per quanto riguarda gli effetti psicologici e neurologici della cannabis, esistono diverse conseguenze sul nostro cervello dovuto all’utilizzo di sostanze cannabinoidi, definite appunto sostanze psicotrope e psicoattive.
Gli effetti sul nostro cervello sono causati dal THC che si deposita in alcune zone dell’encefalo attivando o inibendo alcune trasmissioni neuronali facendo sì che l’individuo non sia più in grado di valutare o rispondere correttamente agli stimoli, soffrendo di veri e propri attacchi di ansia o panico.
Questo tipo di effetti psicologici può essere amplificato nei casi di fumatori occasionali o alle prime esperienze, o in generale può dipendere dalla stato psicologico del soggetto e può arrivare a provocare suggestione, ansia, somatizzazione e amplificazione degli effetti fisici che sono effetti che non dipendono direttamente dall’utilizzo della cannabis.
L’hashish, in particolare, può anche causare uno stato di paranoia, che tende a risolversi normalmente in qualche minuto o ora.
Come capire se si è dipendenti da cannabis?
Se vuoi sapere se sei dipendente dalla cannabis è importante prestare attenzione soprattutto a determinati segnali fisici o mentali che potresti sperimentare:
- Memoria: uno degli effetti più evidenti del consumo di marijuana è la perdita della capacità di creare nuovi ricordi;
- Coordinazione: se il coordinamento fisico e l’equilibrio diminuiscono o i tempi di reazione a uno stimolo sono maggiori del solito è perché gli effetti della marijuana stanno già colpendo il cervello.
Altro modo per verificare la dipendenza è ragionare sul quantitativo necessario per sentire gli effetti desiderati. Le persone che iniziano a drogarsi, all’inizio hanno bisogno di una quantità inferiore rispetto a quella richiesta dal loro corpo dopo un certo lasso di tempo. Questo perché aumenta la tolleranza del corpo verso la sostanza, quindi serve più cannabis per “sballarsi”, più tollerante sta diventando il tuo corpo e maggiore è la sua dipendenza dalla sostanza.
Infine, la vera prova del nove è valutare la sindrome da astinenza, ovvero riconoscere quei sintomi tipici dell’astinenza che compaiono quando si smette di assumere cannabis:
- non riuscire a smettere di pensare alla marijuana;
- problemi a prendere sonno;
- essere sempre di cattivo umore, nervoso o impaziente.
In caso di una dipendenza più grave, i sintomi clinici possono includere tremori, aumenti o riduzioni di temperatura, vertigini o dolori più forti.
La dipendenza da cannabis tende ad essere particolarmente frequente nei soggetti che utilizzano tale sostanza in massicce quantità e in maniera continuativa: questo può comportare assuefazione così come i caratteristici sintomi d’astinenza qualora il soggetto tenti di ridurne il consumo. Questo avviene poiché il consumo abituale e assiduo di erba, tende inevitabilmente a sviluppare una certa tolleranza agli effetti del THC, causando veri e propri cambiamenti nelle funzionalità messe in atto dai recettori cannabinoidi.
Quale test fare per controllare se una persona fa uso di cannabis?
Il miglior esame da fare in questi casi è il test del capello antidroga, per vari motivi:
- basta una ciocca di capelli (anche quelli di spazzole o che si trovano nel lavabo);
- permette di analizzare diversi mesi a ritroso da quando è stato prelevato in quanto le droghe rimangono intrappolate nel capello più tempo rispetto a saliva/sangue/urine (1 cm = 1 mese a ritroso circa);
- può essere fatto in completo anonimato (per esempio da genitori o partner che sono preoccupati per i loro cari);
- servono pochi giorni per il risultato (10-14 giorni);
- prezzo contenuto (99€/sostanza con possibilità di acquistare pacchetti multi sostanza a prezzo scontato);
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Quanto tempo dura l’effetto di una canna?
Quando è inalata la sostanza passa dalle vie aeree al sangue e in circa 15 minuti arriva al cervello dove genera la comparsa degli effetti fisici e psichici. Essi iniziano a diminuire dopo circa 2-3 ore dal consumo ma gli effetti possono occasionalmente persistere per 12-24 ore a seguito del lento rilascio di sostanze psicoattive dal tessuto adiposo.
Quando è ingerita, l’inizio dell’effetto è più ritardato (30-90 minuti) e la punta massima può manifestarsi anche 3 o 4 ore dopo l’assunzione della droga con gli effetti che possono durare anche 6-8 ore.
Infine c’è da considerare la differenza tra un fumatore occasionale ed uno assiduo di cannabis, il primo svilupperà subito gli effetti appena inizierà a fumare, il secondo invece potrebbe impiegare molto più tempo, e cannabis, per raggiungere l’effetto desiderato. Questo perché il fumatore esperto ha sviluppato una tolleranza al THC. In seguito all’esposizione a lungo termine al THC, il cervello decide di ridurre il numero dei suoi recettori. Poiché il THC produce i suoi effetti legandosi a questi siti, quanto minore è il numero di recettori disponibili, tanto più THC occorre per diffondersi e raggiungere questi siti.
Di contro, il cervello del fumatore novizio è pieno di recettori per il THC. Basta che una piccola quantità di THC penetri nel cervello perché la molecola incontri uno dei molti siti di ricezione disponibili, e produca così il suo effetto.
Cosa succede quando smetti con la cannabis?
Durante i primi due giorni dopo aver smesso di consumare cannabis iniziano i sintomi di astinenza.
Il terzo giorno si possono sviluppare stati d’ansia, euforia e difficoltà a prendere sonno che aumenteranno giorno dopo giorno.
Uno degli effetti della cannabis è la perdita di memoria a breve termine, man mano che il corpo si libera dei cannabinoidi in eccesso, la memoria inizierà a migliorare.
Verso il sesto-settimo giorno si dovrà affrontare il periodo più difficile per coloro che hanno consumato cannabis. Se si riesce a superare i sette giorni, è molto probabile che tutti i sintomi di astinenza spariscano e i recettori e l’intero sistema dei cannabinoidi tornino alla normalità.