sintomi intolleranza al glutine

Tutti i sintomi dell’intolleranza al glutine

Intolleranza al Glutine e Celiachia

Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse del nostro corpo che provocano patologie a carico dell’intestino anche a distanza di giorni dall’ingestione di un determinato cibo.  La celiachia è definita come un’intolleranza permanente al glutine, un complesso proteico che è presente in alcuni cereali come frumento, orzo e segale. 

La celiaca è una malattia autoimmunitaria in cui i globuli bianchi (linfociti T) riconoscono come estraneo un enzima, la transglutaminasi, che normalmente è coinvolto nel metabolismo delle prolamine (la componente proteica del glutine). Ne scaturisce un processo infiammatorio che finisce con il distruggere l’epitelio che riveste il lume interno dell’intestino, con conseguente malassorbimento di tutti i nutrienti.

Sintomi dell’intolleranza al glutine

I sintomi si manifestano molto lentamente e in alcuni casi anche a distanza di giorni dall’ingestione del cibo.

Si può presentare con una sintomatologia classica intestinale:

  • diarrea; 
  • calo di peso; 
  • spossatezza;
  • gonfiore e dolore addominale;
  • nausea e ritardo nella crescita per i bambini.

O con una sintomatologia atipica extra intestinale sempre più frequente:

  • anemia per carenza di ferro, vitamine e folati;
  • osteoporosi;
  • amenorrea; 
  • dermatite erpetiforme di Duhring; 
  • disturbi della fertilità.

Si possono osservare anche fenomeni quali aumento delle transaminasi, aumento del numero delle piastrine, disordini neurologici (alterazioni dell’equilibrio, epilessia), infertilità, aborti ricorrenti, alterazioni cutanee come chiazze rilevate ed alopecia.

Per verificare se sei affetto da celiachia, puoi provare i nostri test per l’intolleranza al glutine, molto semplici da eseguire e con una precisione del 99,99%. 

Sensibilità al glutine, ma non celiachia

Esiste poi la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS), una sorta di reazione avversa al glutine con manifestazioni molto più leggere della celiachia.

Non si hanno ancora degli strumenti per riconoscerla: in genere, la diagnosi avviene per esclusione della celiachia, basandosi su sintomi che si manifestano subito dopo l’assunzione di glutine come disturbi gastrointestinali (meteorismo, dolori addominali, diarrea o stipsi) ed extra intestinali (sonnolenza, difficoltà di concentrazione, annebbiamento mentale, cefalea, artromialgie, parestesie degli arti, rash cutanei tipo eczema, depressione, anemia, stanchezza cronica).  

L’ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, sostiene che le cause si identificano in una modificazione della qualità del frumento e del glutine presenti nei prodotti e al sempre più frequente uso del glutine nelle industrie come additivo o come riempitivo.

Attenzione alla dieta senza glutine

La dieta senza glutine è dunque l’unica scelta possibile per chi soffre di questi disturbi ma presenta diversi lati negativi. Infatti, se in teoria dovrebbe portare a un calo di peso, perché vengono eliminati alimenti ricchi di carboidrati come pane e pasta, in realtà per molte preparazioni sono introdotti oli e additivi per mantenere sofficità e fragranza, risultando alla fine più calorici. 

Diversi studi hanno dimostrato che i celiaci a dieta senza glutine da lungo tempo possono andare incontro a carenze di  micronutrienti, come le vitamine del gruppo B, il ferro, il magnesio, l’acido folico e anche la fibra proprio perché maggiormente presenti negli alimenti che vanno esclusi. 

Chi elimina il glutine dalla propria tavola deve porre una particolare attenzione all’apporto nutritivo e dev’essere seguito da un professionista che indichi delle alternative adeguate. A lungo andare, una dieta priva di glutine può aumentare il rischio di patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e osteoporosi. L’eliminazione del glutine non può essere fatta “fai da te”, ma è indispensabile rivolgersi a un professionista che ne accerti la necessità e stili una dieta bilanciata specifica per ogni paziente.