Cos’è la sindrome dell’X-fragile?
La sindrome dell’X-fragile è una rara condizione genetica ereditaria caratterizzata da ritardo globale dello sviluppo con disabilità cognitiva, problemi di apprendimento e relazionali. Interessa prevalentemente il sesso maschile, più raramente quello femminile con un’incidenza stimata di circa 1/4000 maschi e di circa 1/8000 femmine.
Da cosa è causata?
La Sindrome è causata da una mutazione da espansione di ripetizione trinucleotidica all’interno del gene FMR1 (Fragile X Mental Retardation 1) posizionato sul cromosoma X. Quando il numero delle ripetizioni supera 200 siamo in presenza della Sindrome dell’X-fragile in quanto la proteina non viene prodotta (o ne viene prodotta poca). Quando FMRP non viene prodotta, compaiono importanti disturbi dello sviluppo neurologico e altri deficit che caratterizzano la Sindrome dell’X-fragile. Il gene FMR1 ha una funzione regolativa, aiuta cioè altri geni a organizzare la propria attività attraverso le molteplici interazioni che FMRP contrae con proteine e RNA messaggeri, essa prende parte a importanti processi neuronali, quali il trasporto dei messaggeri e la regolazione della traduzione nelle sinapsi.
Sintomi e caratteristiche della sindrome dell’X-fragile
I sintomi e le caratteristiche delle persone con Sindrome X-fragile sono molto variabili. Si possono suddividere in tre ambiti principali: cognitivo, comportamentale e fisico. Non tutte le persone presentano tutti i sintomi, ma solo alcuni di essi e di intensità variabile.
I bambini con Sindrome dell’X-fragile manifestano frequentemente ritardo nelle varie tappe dello sviluppo neurologico. Sintomi comuni sono l’ipotonia (riduzione del tono muscolare) e deficit di tutti i tipi di attività motorie. Il disturbo del linguaggio può manifestarsi in modo lieve oppure in maniera più importante, fino alla quasi totale assenza della capacità di parlare. Tuttavia, questi casi rappresentano una minoranza.
Altri sintomi che possono manifestarsi sono l’iperattività, l’impulsività, i problemi di concentrazione, l’agitazione e la disattenzione. I bambini possono avere difficoltà nell’elaborazione degli stimoli sensoriali e quindi reagire più lentamente. Le femmine con mutazione completa manifestano di solito sintomi meno gravi.
Come si diagnostica?
Il sospetto di sindrome dell’X-fragile viene dalla raccolta della storia clinica e dalla visita. Viene quindi discussa con i genitori la possibilità di effettuare l’analisi genetica per individuare la mutazione. La diagnosi della Sindrome X-Fragile avviene attraverso l’analisi di un semplice prelievo di sangue per esaminare il gene responsabile al fine di individuare e definire con estrema accuratezza le espansioni di triplette ripetute CGG e caratterizzare lo stato di metilazione, e quindi lo stato funzionale del gene FMR1. Il riscontro della mutazione può essere utile per la ricerca di altri portatori della malattia all’interno della stessa famiglia ed eventualmente per controllare la presenza di tale mutazione nelle successive gravidanze della coppia.
Come curarla?
Non esiste una terapia risolutiva. Alla luce dell’elevata complessità e dell’eterogeneità del quadro clinico delle persone affette, la comunità scientifica è sempre più orientata allo sviluppo di terapie personalizzate multidisciplinari, vale a dire da un centro specializzato che si avvale della collaborazione di pediatri specializzati, genetisti, psichiatri, psicologi, fisioterapisti e molti altri ancora.
La terapia psicomotoria, la logopedia, la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia occupazionale sono strumenti utili al potenziamento delle abilità e al miglioramento della qualità di vita delle persone con Sindrome dell’X-fragile. Soprattutto, sono mirate a rendere queste persone del tutto autonome nella gestione della propria vita quotidiana.